Una bianca primavera invernale
Martedì mattina il Monte Cimone ha toccato una temperatura di –21°C! Valore molto simile a quello del 5 marzo 1971, quando il termometro della nostra principale montagna e prestigioso Osservatorio del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica scese a –20.8°C! Nella stessa irruzione fredda Sestola scese a –13.5°C, mentre a Pavullo si ha notizia, da una ricerca d’archivio condotta con la collaborazione della Società Meteorologica Italiana, di un –21°C il 3 marzo 1963. Non deve stupire che a 600 m si trovino temperature più basse che a 2000 m, infatti le conche sono soggette alle inversioni termiche, e soprattutto se innevate disperdono molto più calore verso lo spazio di quanto ne ricevono durante il giorno: la neve infatti durante il giorno riflette l’energia ricevuta dal sole mentre durante la notte viceversa ne irradia molta verso lo spazio, raffreddando così lo strato di atmosfera adiacente ad essa. Ondata di freddo quindi a livello delle grandi ondate storiche: 1971 e 1963, ma anche, in parte, il famoso inverno 1929 che proseguì anche in marzo. Eventi che capitano poche volte, meno delle dita di una mano, in un secolo. Mentre noi geliamo con temperature di 8-10 gradi sotto la media giova ricordare che Groenlandia e Canada si trovano 12-15 gradi sopra la media: sono i risultati della situazione “di blocco” con anticicloni disposti nord-sud: in pratica, da un lato sale aria subtropicale e dall’altro scende aria polare o addirittura, come lunedì, artica. E l’Italia, insieme all’intera Europa, si trova nel lato dove scendono le correnti polari, come del resto previsto e preannunciato.
Ora, giovedì 3 marzo 2005, un fronte sta scendendo dal nord Atlantico, in pianura padana trova ancora molta aria fredda e nel contempo richiama aria umida da scirocco. Ma niente paura, infatti il freddo è arrivato fin sull’Africa e quindi lo scirocco è incredibilmente nevoso: sono già in atto nevicate, su tutto il nord, e anche su Liguria e Toscana. Sono in atto e si vanno intensificando nuove nevicate su tutto il nostro Appennino tosco-emiliano e in giornata anche romagnolo, solo in queste ultime zone la neve non scenderà fino alla pianura, e le coste ne saranno forse in parte risparmiate.
Perturbazione che venerdì si allontanerà, lasciando comunque in azione una saccatura che nel fine settimana riceverà un nuovo contributo da un fronte freddo proveniente grosso modo dalla Scandinavia: primavera quindi ben lontana, per ora, e ancora freddo e spesso neve: nel dettaglio come segue.
Venerdì 4 marzo 2005 ci svegliamo con i primi diradamenti e con sprazzi di sole a illuminare 20-50 cm di neve fresca: giornata che proseguirà nel complesso discreta anche se a tratti qualche nube si compatterà localmente e lascerà scendere qualche fiocco di neve, di poco conto. In quota e sul crinale soffia un vento moderato da ovest e la temperatura rimane bassa, fra 0 e –6°C a 1500 m, ma meno rigida dei giorni scorsi.
Sabato 5 marzo 2005 tornano le nubi e cominciano a chiudersi attorno ai monti del nostro crinale, in giornata torna anche la neve, forse più nel pomeriggio, che cadrà diffusa e moderatamente fitta, fino alle basse quote o forse alla pianura. E il vento da ovest-sudovest a tratti darà anche un po’ di bufere ammucchiando la neve o trasportandola, la temperatura resta attorno ai –5°C a 1500 m, poco sotto zero in collina e verso i –10°C in alta quota
Domenica 6 marzo ’05 passa la perturbazione, migliora lentamente, e cala di nuovo la temperatura: la giornata sarà comunque estremamente variabile, a tratti schiarisce e improvvisamente si addensano le nubi con brevi nevicate. Il vento ruota a nordest e il termometro torna verso i –10°C dal pomeriggio o sera per l’ingresso di nuova aria polare.
Riassumendo quindi venerdì tempo variabile e moderatamente freddo, sabato nevoso, domenica variabile con un po’ di sole ma anche a tratti nevoso e più freddo. Forse non sono buone notizie, ma le previsioni servono a questo: ad avvisare, a prevedere, a dire le notizie, anche se non buone: del resto, molti mi scrivono o mi dicono che amano la neve, il freddo, elemento chiave del nostro inverno, e delle nostre montagne!
Buon fine settimana,
Luca Lombroso
(entro breve online anche sulla sezione meteo)