credo sia giusto farvi un attimo riflettere, nell’euforia generale per la Fiera Skipass, sull’assurdità e lo spreco del “trampolino” innevato che attira schiere di snow-fans urlanti.
Senza per questo voler demonizzare una manifestazione che ha i suoi motivi, anche e soprattutto economici, e i suoi aspetti interessanti per mantenersi informati su tecnica, stazioni e quant’altro e a cui forse una scappata farò.
In questi giorni il tempo sembra proprio metterci in guardia del cambiamento climatico con questa eccezionale “ottobrata”, i ghiacciai si mostrano spogli, le immagini di Hintertux fanno piangere (anzi, piange il ghiacciaio, con lo zero termico a 4400 metri in ottobre!). Da più parti siamo, giustamente, invitati ad intraprendere azioni per ridurre le nostre emissioni serra: cambia una lampadina, acquista un elettrodomestico a basso consumo, ecc. L’Italia invece di ridurre le proprie emissione serra, come si era impegnata, per rispettare il protocollo di Kyoto le ha aumentate e per ora ancora mancano vere azioni per cambiare direzione. Come se non bastasse, stiamo assistendo a uno scempio del territorio con uso e spreco di energia: ovunque gru, scavatori, betoniere ecc stanno colando cemendo e distruggendo suolo, con enorme dispendio di energia tale da vanificare i nostri sforzi.
E noi, appassionati di neve, di sci, che dovremmo amare la natura e il tempo e soprattutto la neve vera, che facciamo? Ci dobbiamo sorbire un trampolino finto, con neve finta, sparata in giornate con temperatura di circa 20°C: sapete cosa vuol dire? Provate a pensare di aprire la porta del frigo e voler lo stesso fare il ghiaccio… quanto consumate?
E l’energia con cosa viene fatta? Con aria fritta? No, per la maggior parte con olio (non da frittura) combustibile o metano, poco importa, alla fine: una volta bruciato, per fare l’energia elettrica, si trasforma nella fatidica anidride carbonica: 0.69 kg per ogni kWh (chilowattora): vale a dire, un impianto che non so quanto consuma, ma sicuramente qualche decina di kW, per generare la neve, finta, in novembre; in 24 ore significa diverse centinaia di kWh se non migliaia, per 5 giorni di fiera, un conto, sicuramente molto, molto sottostimato, fa almeno una tonnellata di anidride carbonica e alcuni barili di petrolio. Conti molto a spanne, mancando dati precisi, ma temo sia anche be di più. Se poi consideriamo fari, proiettori, musica, ecc….
E tutto questo, per cosa? Per far neve destinata a fondere immediatamente, date le temperature, tanto più che la presunta “svolta” dei primi di novembre appare sempre più fiacca, anche se una diminuzione marcata probabilmente ci sarà.
Tralasciando altri problemi, quali il declino delle risorse petrolifere e più in generale energetiche, la “morale” di sprecare così tanto e inutilmente, i paragoni della nostra opulenza che ricorda quella di alcune civiltà del passato collassate (cfr.Isola di Pasqua, Maja, Anasazi, ecc), non ho dubbi che queste sono cose da evitare, inutili, sprechi che non possiamo permetterci se non vogliamo poi piangere sul latte versato quando la neve, vera, non cadrà e non farà magari abbastanza freddo per fare quella artificiale.
Questa almeno è la mia opinione, personale: quella neve trasuda petrolio, metano, e anidride carbonica: rifletteteci un po’…. Poi, liberi tutti ovviamente di fare le proprie scelte: certo che siamo una bella società: oggi sprechiamo energia per fare la neve a Modena, magari fra un mese, gli automobilisti imprecheranno per la neve, vera, che cade dal cielo…
Buon Skipass a tutti