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una email speciale...

MessaggioInviato: 11 ott 2007, 22:28
di MrCilindro
TU cosa faresti ?

Ricordati che TU fai la differenza.
Non cercare mai mezzi termini: non ce ne sono.
Leggi in ogni caso.
La mia domanda è: tu avresti fatto la stessa scelta che ho fatto io?

Ad una cena di beneficenza per una scuola che cura bambini con problemi di apprendimento, il padre di uno degli studenti fece un discorso che non sarebbe mai più stato dimenticato da nessuno dei presenti. Dopo aver lodato la scuola ed il suo eccellente staff, egli pose una domanda:
"Quando non viene raggiunta da interferenze esterne, la natura fa il suo lavoro con perfezione. Purtroppo mio figlio Shay non può imparare le cose nel modo in cui lo fanno gli altri bambini.
Non può comprendere profondamente le cose come gli altri. Dov'è il naturale ordine dellecose quando si tratta di mio figlio?"

Il pubblico alla domanda si fece silenzioso. Il padre continuò: "Penso che quando viene al mondo un bambino come Shay, handicappato fisicamente e mentalmente, si presenta la grande opportunità di realizzare la natura umana e avviene nel modo in cui le altre persone trattano quel bambino."

A quel punto cominciò a narrare una storia:
Shay e suo padre passeggiavano nei pressi di un parco dove Shay sapeva che c'erano bambini che giocavano a baseball.
Shay chiese: "Pensi che quei ragazzi mi faranno giocare?"
Il padre di Shay sapeva che la maggior parte di loro non avrebbe voluto in squadra un giocatore come Shay, ma sapeva anche che se gli fosse stato permesso di giocare, questo avrebbe dato a suo figlio la speranza dipoter essere accettato dagli altri a discapito del suo handicap, cosa di cui Shay aveva immensamente bisogno.

Il padre si Shay si avvicinò ad uno dei ragazzi sul campo e chiese (non aspettandosi molto) se suo figlio potesse giocare.
Il ragazzo si guardò intorno in cerca di consenso e disse:
"Stiamo perdendo di sei punti e il gioco è all'ottavo inning. Penso che possa entrare nella squadra: lo faremo entrare nel nono"

Shay entrò nella panchina della squadra e con un sorriso enorme, si mise su la maglia del team.
Il padre guardò la scena con le lacrime agli occhi e con un senso di calore nel petto.
I ragazzi videro la gioia del padre all'idea che il figlio fosse accettato dagli altri.
Alla fine dell'ottavo inning, la squadra di Shay prese alcuni punti ma era sempre indietro di tre punti.
All'inizio del nono inning Shay indossò il guanto ed entrò in campo.
Anche se nessun tiro arrivò nella sua direzione, lui era in estasi solo all'idea di giocare in un campo da baseball e con un enorme sorriso che andava da orecchio ad orecchio salutava suo padre sugli spalti.
Alla fine del nono inning la squadra di Shay segnò un nuovo punto:
ora, con due out e le basi cariche si poteva anche pensare di vincere e Shay

era incaricato di essere il prossimo alla battuta.

A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay anche se significava perdere

la partita?
Incredibilmente lo lasciarono battere.
Tutti sapevano che era una cosa impossibile per Shay che non sapeva nemmeno tenere in mano la mazza, tanto meno colpire una palla.
In ogni caso, come Shay si mise alla battuta, il lanciatore, capendo che la squadra stava rinunciando alla vittoria in cambio di quel magico momento per

Shay, si avvicinò di qualche passo e tirò la palla così piano e mirando perché Shay potesse prenderla con la mazza.

Il primo tiro arrivò a destinazione e Shay dondolò goffamente mancando la palla.
Di nuovo il tiratore si avvicinò di qualche passo per tirare dolcemente la palla a Shay.
Come il tiro lo raggiunse Shay dondolò e questa volta colpì la palla Che ritornò lentamente verso il tiratore. Ma il gioco non era ancora finito.

A quel punto il battitore andò a raccogliere la palla: avrebbe potuto darla all' uomo in prima base e Shay sarebbe stato eliminato e la partita Sarebbe finita.
Invece…
Il tiratore lancio la palla di molto oltre l'uomo in prima base e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla.
Tutti dagli spalti e tutti i componenti delle due squadre incominciarono a

gridare: "Shay corri in prima base! Corri in prima base!"
Mai Shay in tutta la sua vita aveva corso così lontano, ma lo fece e così raggiunse la prima base.
Raggiunse la prima base con occhi spalancati dall'emozione.

A quel punto tutti urlarono:" Corri fino alla seconda base!"
Prendendo fiato Shay corse fino alla seconda trafelato.
Nel momento in cui Shay arrivò alla seconda base la squadra Avversaria aveva

ormai recuperato la palla..

Il ragazzo più piccolo di età che aveva ripreso la palla Quindi sapeva di poter vincere e diventare l'eroe della partita, avrebbe potuto tirare la palla all'uomo in seconda base ma fece come il tiratore prima di lui, la lanciò intenzionalmente molto oltre l'uomo in terza base e in modo che nessun altro

della squadra potesse raccoglierla.

Tutti urlavano: "Bravo Shay, vai così! Ora corri!"
Shay raggiunse la terza base perché un ragazzo del team avversario lo raggiunse e lo aiutò girandolo nella direzione giusta.
Nel momento in cui Shay raggiunse la terza base tutti urlavano di gioia.
A quel punto tutti gridarono:" Corri in prima, torna in base!!!!"
E così fece: da solo tornò in prima base, dove tutti lo sollevarono in aria e ne fecero l'eroe della partita.

"Quel giorno" disse il padre piangendo "i ragazzi di entrambe le squadre hanno aiutato a portare in questo mondo un grande dono di vero amore ed umanità".

Shay non è vissuto fino all'estate successiva.
E' morto l'inverno dopo ma non si è mai più dimenticato di essere l'eroe della partita e di aver reso orgoglioso e felice suo padre.. non dimenticò mai l'abbraccio di sua madre quando tornato a casa le raccontò di aver giocato e

vinto.

ED ORA UNA PICCOLA NOTA AL FONDO DI QUESTA STORIA:
In internet ci scambiamo un sacco di
giochi e mail scherzose senza che queste ci facciano riflettere, ma quando si tratta di diffondere mail sulle scelte della vita noi esitiamo.
Il crudo, il volgare e l'osceno passano liberamente nel cyber spazio, ma le discussioni pubbliche sulla decenza sono troppo spesso soppresse nella nostre scuole e nei luoghi di lavoro.

Tutti noi abbiamo migliaia di opportunità, ogni giorno, di aiutare il "naturale corso delle cose" a realizzarsi.
Ogni interazione tra persone, anche la più inaspettata, ci offre una
opportunità:
passiamo una calda scintilla di amore e umanità o rinunciamo a questa opportunità e lasciamo il mondo un po' più freddo?

Un uomo saggio una volta disse che ogni società è giudicata in base a come tratta soprattutto i meno fortunati.

MessaggioInviato: 12 ott 2007, 8:00
di MB
Bellissima Cil.
Ho avuto un'esperienza simile qualche anno fà riuscendo a far giocare un ragazzo con handicap nella squadra di calcetto, chiaramento non è stato come Shay noi non abbiamo nè vinto nè lui è mai riuscito a segnare un goal (nonostante gli altri della squadra facessero di tutto per aiutarlo purtroppo non abbiamo mai incontrato avversari altrettanto gentili). Comunque di questa esperienza porterò sempre con me il sorriso e la felicità del ragazzo quando si allenava e la soddisfazione dei genitori che non sò quante volte mi hanno ringraziato.
Poi l'anno successivo ha cambiato casa e non sò dove è andato (non erano italiani e il padre andava dove trovava lavoro) però questa esperienza la ritengo una delle mie più grosse vittorie e la porterò sempre nel cuore.

MessaggioInviato: 12 ott 2007, 8:04
di Mari
mi è arrivata questa mail da una carissima persona (ti abbraccio!)
mentre la leggevo la commozione mi stringeva la gola e mi faceva rabbrividire
grazie carissima di aver pensato che il mio cuore era capace di raccogliere il messaggio
grazie CIL di avere creduto nel cuore degli ABFU'

MessaggioInviato: 12 ott 2007, 8:46
di GanassaGanassina
uno degli anni più belli della mia vita l'ho passato facendo il servizio civile, lavorando con ragazzi meno fortunati di me ma molto più sensibili alle cose belle della vita e che ringrazierò sempre per avermi insegnato a vedere il mondo da nuovi punti di vista...c'era una ragazzino in particolare, lo accompagnavo alle elementari ogni mattina, si esprimeva indicando lettere su una lavagnetta, non camminava e si muoveva a malapena...ogni mattina mi chiedeva di fare forca (bigiare o come dite voi...) a scuola e io alla radio dell'ambulanza (ormai lo conoscevano tutti) dicevo allora oggi niente scuola, io e simone andiamo al mare, e lui era strafelice...ricordo che mi parlava di una ragazza, diceva che era bella...parlava di lei sempre e io ero in difficoltà...non sapevo come consigliarlo, i primi amori, un casino normalmente, figuriamoci per lui...ma io gli dissi come se fosse il mio fratellino di non farsi problemi e farsi avanti..una mattina arrivò con le rose rosse, lui era nervosissimo...io più di lui, più di un fratello maggiore che non sapeva se stava mandando il fratellino verso la prima (probabile) delusione amorosa...sapete i bambini a quell'età sanno essere cattivi, avevo paura che potessero ridere di lui ed ero stato io ad incoraggiarlo...tutti ci guardavano mentre attraversavamo l'atrio, lui con questo mazzo di rose poggiato sulle gambe, fiero, protetto dalla mia figura atipica di fratellone...lo prese la maestra e non lo rividi fino all'uscita...stetti in ansia tutta la mattina...quando uscì rideva solarmente...disse che la bambina lo aveva ringraziato e gli aveva dato un bacio sulla guancia e lui si sentiva il ragazzo più fortunato della terra...e io pensai in quel momento che cel'avrebbe fatta, sarebbe stata dura, ma quell'esperienza lo aveva reso forte e fiducioso...e ce l'avrebbe fatta!!! a volte pensiamo che per redere felice qualcuno servano grandi cose, ma a volte, con un piccolo gesto, si può cambiare la vita di qualcuno...non vanno mai sottovalutati i piccoli gesti...sono le gocce che fanno il mare...

grazie cil, mi hai fatto ripensare proprio ad un bel momento... :wink:

MessaggioInviato: 12 ott 2007, 11:02
di MrCilindro
il grazie non va a me ma a chi l'a inviata..

bel racconto Ganassa
pieno di grandi verità!

:wink:

MessaggioInviato: 12 ott 2007, 12:13
di brando
anch'io ho avuto modo di stare a contatto con ragazzi "meno fortunati di me" e devo dire che abbiamo un sacco di cose da impare da loro xchè come dice ganassa il loro modo di vivere è molto più sensibile del nostro...bastano piccolissimi gesti x ridimensionare le vita di queste persone, ma anche le nostre.


bella cill...hai fatto bene a renderci partecipe di queste belle emozioni!