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Allarme Ocse/ Industria sci a rischio a causa dell'aumento delle temperature
Mercoledí 13.12.2006 13:54
Industria degli sport alpini a rischio in Europa, per il riscaldamento del pianeta. A lanciare l'allarme è l'Ocse, secondo cui il paese più minacciato è la Germania, ma l'Italia segue subito dopo insieme all'Austria. "In Svizzera le banche già rifiutano i prestiti alle società che operano nel campo degli impianti e attrezzature sciistiche nelle aree situate ad un'altitudine inferiore ai 1.500 metri", riferisce l'esperto dell'Ocse, Shardul Agrawala, che ha redatto il primo studio dell'organizzazione sulla regione alpina.
"Alcuni degli operatori più piccoli del settore - sottolinea Agrawala - stanno chiudendo i battenti: le stazioni alpine devono infatti fare i conti quest'anno con le temperature più elevate degli ultimi 1.300 anni".
Secondo la ricerca dell'Ocse, circa il 90% delle 666 piste prese in esame ha un manto nevoso sufficiente per un ragionevole periodo di tempo ogni anno, pari più o meno cento giorni. Un aumento delle temperature di un grado porterebbe il numero delle piste praticabili a 500: secondo le stime più ottimistiche, questo potrebbe avvenire tra il 2020 e il 2025.
Un rialzo di due gradi ridurrebbe il numero delle piste utilizzabili a 400, e questo potrebbe succedere entro il 2050; la prospettiva per la fine del secolo è di un aumento di quattro gradi con un'ulteriore conseguente diminuzione delle piste, ad appena 200.
Le regioni che più rischiano di chiudere gli impianti sciistici sono in Italia il Friuli Venezia Giulia e in Austria la Steiermark-Styria; meno minacciate la Svizzera e le aree di confine tra Francia e Svizzera.