





MONDIALI DI SCI , CHE IMPRESA NEL SUPERG!
Staudacher vince l'oro
In trionfo dopo il trapianto
Sulla pista svedese a sorpresa l'azzurro, partito col pettorale numero 12, ha preceduto l'austriaco Strobl e lo svizzero Kernen. ''Ho cercato di giocare d'esperienza e sono riuscito a rimanere davanti. E' una bellissima giornata, ma ancora non ho capito cosa è successo''. Due anni fa si è sottoposto con successo al trapianto di cornea
Un campione del mondo con la gioia negli occhi

Per fortuna lo sport non è fatto solo di morti ammazzati nei paraggi di uno stadio, di Matarrese e compagnia bella (cioè brutta). Per fortuna lo sport riesce ancora a regalare storie vere che hanno il merito di commuovere.
Patrick Staudacher, un italiano dell’Alto Adige, ventisette anni da compiere tra due mesi, si è laureato in Svezia campione del mondo di sci alpino, specialità supergigante.
Già in termini strettamente agonistici l’impresa è notevole: mai, dopo il mitico Zeno Colò, un azzurro aveva conquistato un titolo iridato nelle discipline veloci. Ed erano undici anni, dal Tomba della Sierra Nevada del 1996, che un maschio italico non saliva sul gradino più alto del podio in una manifestazione di tale livello. Ma c’è dell’altro.
Patrick è il primo campione del mondo reduce da un trapianto. Nel suo caso, stiamo parlando della cornea: il ricorso al trapianto era l’unica soluzione per contrastare una fastidiosa malattia degenerativa. So di cosa si tratta: ho subito lo stesso intervento, qualche anno fa.
La malattia in questione è noto come ‘cheratocono’: in pratica, si tratta di un progressivo ispessimento della cornea, un ispessimento che porta lentamente alla cecità. Si arriva ad un punto in cui nè gli occhiali nè le lenti a contatto garantiscono una ‘visione’ minima.
L’estrema speranza è il bisturi, accompagnato dalla generosità dei donatori di organi. Ora, è straordinario che un uomo sottoposto a tale intervento riesca poi (e sottolineo poi) a trasformarsi in un campione del mondo. I successi della microchirurgia hanno reso il trapianto di cornea sostanzialmente agevole, con esiti ottimali per decine di migliaia di pazienti: ma qui stiamo parlando di un atleta che deve scendere a velocità folle lungo pendii innevati!
La lezione di Patrick Staudacher, operato all'occhio malato l'estate scorsa, è meravigliosa proprio per questo: non si limita ad indicare le nuove frontiere raggiunte dalla scienza. Il campione del mondo di superg, l’erede di Zeno Colò, ci manda anche a dire, con il suo prodigioso risultato, che si può uscire dal tunnel di un trapianto recuperando una normalità ‘piena’, senza eccezione alcuna.
E’ un messaggio forte, per tutti noi. E’ una bella storia di sport, finalmente.
di Leo Turrini