"Ospedale policlinico, sera, gabinetto di oculistica. Non ci sono piu' pazienti da visitare. Il dottore sta raccogliendo le sue ultime carte prima di andarsene a casa, quando entra una ragazza bellissima, con una minigonna vertiginosa, fasciata in un abitino attillatissimo che mette in risalto il suo seno granitico. "Buonasera", la saluta il dottore, incantato: "desidera? ". "Dottore", fa lei avvicinandosi, "me lo metta nel cul0". "Pre... prego? Fo... Forse non ho capito bene", balbetta lui. "Dottore, me lo metta nel cul0", ripete lei, cominciando a spogliarsi. "No... no... forse c'è un equivoco: forse lei deve andare dal proctologo al secondo piano... o forse dal ginecologo al quinto... guardi che io sono un oculista" dice il dottore, che ormai suda, emozionatissimo. "Dottore, me lo metta nel cul0" insiste lei, adagiandosi nuda - e prona - sul lettino. "Signorina... guardi che sono un oculista ma non sono fatto di legno... sono anch'io un uomo". "Dottore, me lo metta nel cul0!", lei, implacabile. "Va bene! Se l'e voluto!" E pamm! Un primo colpo. "Più forte dottore, più forte". Il dottore prende un metro di rincorsa: ripamm! "Ancora più forte dottore, la prego". Dieci metri di rincorsa, e RIRIPAMM! "Ecco dottore. A questo punto mi lacrimano sempre gli occhi: è normale? "