Visto che nessuno scrive niente lo scrivo io che me la son goduta sul divano, una gara perfetta, condotta dal primo all'utimo mt, grande squadra grande Italia.
L’attacco decisivo“Me l’ero già immaginato questo arrivo e avevo già pensato di fare proprio quello che ho fatto. Il piano B è venuto fuori in corsa, perché nella riunione di ieri i patti erano chiari: si doveva lavorare tutti per Paolo (Bettini, ndr). Il fatto che lui ieri abbia deciso di smettere mi ha commosso. Siamo stati avversari per tutto il corso dell’anno, ma abbiamo anche vissuto insieme le gioie di questi ultimi mondiali”.
Gli ultimi tre chilometri
“Quando sono scattato pensavo ad andare il più forte possibile, a non farmi prendere e ho iniziato a crederci solamente quando sono arrivato a 500 metri dalla linea del traguardo”.
La dedica
“Questa vittoria è dedicata a mio padre che è morto dieci anni fa e che spero mi abbia visto da lassù. E poi a mia figlia appena nata che si chiama Azzurra”.
I tre attacchi sulla salita dei Ronchi“Sono scattato per tre volte alla fine della salita dei Ronchi perché sapevo che in quel punto si poteva fare la differenza. Non avevo paura di finirmi. Il mio compito era quello di rendere la corsa più dura possibile per far fuori i velocisti”.