Moderatori: MrCilindro, Mari
Mony76 ha scritto:unbacioperte ha scritto:Lo so lo so mie fedeli damigelle....
Ho la febbre...sono a casuccia tutto solo....
Potevi dirlo prima!!!!!
Io e maestrina prendavamo mezza giornata di ferie!!!!!
Peter ha scritto:e' stata la portatrice di hiv e' colpa sua se hai la febbre!!!!
azoth ha scritto:unbacioperte ha scritto:Lo so lo so mie fedeli damigelle....
Ho la febbre...sono a casuccia tutto solo....
giusto ieri dicevi che oggi saresti stato ammalato ... che caso ...
Peter ha scritto:no ma che scherzi,te hai sempre ragione!
Maestrina ha scritto:Dani_82 ha scritto:io domani avrò la febbre
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..anche io....
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giuggiola ha scritto:Maestrina ha scritto:Dani_82 ha scritto:io domani avrò la febbre
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..anche io....
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unbacioperte ha scritto:Non posso mancare una mezza giornata che qua ci si mette a parlare di tortelli e bocchini.....sdentate e perizomi con autoreggenti.....
Mah....![]()
Ma il detto (io sono bolognese) non era:
"Le bolognesi sanno fare solo i tortellini e i bocchini"?
MB ha scritto:unbacioperte ha scritto:Non posso mancare una mezza giornata che qua ci si mette a parlare di tortelli e bocchini.....sdentate e perizomi con autoreggenti.....
Mah....![]()
Ma il detto (io sono bolognese) non era:
"Le bolognesi sanno fare solo i tortellini e i bocchini"?
Anche qui a Firenze conosciamo questo detto... e per ciò che mi dice la mia esperienza è vero
Dani_82 ha scritto:giuggiola? buone le giuggiole..
Mari ha scritto:Dani_82 ha scritto:giuggiola? buone le giuggiole..
Buone le giuggiole?? Ma sai che io non so neanche come sono?
Mi piaceva il suono...
Mony76 ha scritto:Mari ha scritto:Dani_82 ha scritto:giuggiola? buone le giuggiole..
Buone le giuggiole?? Ma sai che io non so neanche come sono?
Mi piaceva il suono...
Nemmeno io.... che sono???
guazzo21 ha scritto:Mony76 ha scritto:Mari ha scritto:Dani_82 ha scritto:giuggiola? buone le giuggiole..
Buone le giuggiole?? Ma sai che io non so neanche come sono?
Mi piaceva il suono...
Nemmeno io.... che sono???
le giuggiole son le giuggiole...
da qualche parte le ho sentite chiamare zizzole...
non vi dice niente?
è un frutto della grandezza di una ciliegia ma marrone. anzi prima verde e poi marrone. e poi diventano vizze (ma son bone lo stesso...)
davvero non sapete cosa sono??? o mi prendete per il cul0???
Mony76 ha scritto:Nespole?
guazzo21 ha scritto:Mony76 ha scritto:Nespole?
No! diverso dalle nespole.
più piccole. e dure come polpa. poi avvizziscano ma sono ugualmente commestibili (come l'uva passa...)
e pensare che non abitiamo a un continente di distanza...
guazzo21 ha scritto:http://www.erbucchio.it/frutti_antichi.htm
ti dice qualcosa???
Maestrina ha scritto:guazzo21 ha scritto:http://www.erbucchio.it/frutti_antichi.htm
ti dice qualcosa???
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..ma sono i pom graner???? ..almeno così li chiama mia madre!!!
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unbacioperte ha scritto:
Ecco le Giuggiole, classificate come antichi frutti.
Melograni, giuggiole, mandorle...
Frutti perduti, si è soliti dire con la nostalgia per i loro sapori.
Forse sarebbe meglio dire frutti smarriti, per tener viva la speranza di rivederli sui colli e sulle nostre tavole.
Sono quelle specie coltivate che rischiano di essere soppiantate dai prodotti dell'agricoltura moderna, più belli e più convenienti, ma anche banali nei sapori, se questo qualcosa importa.
Un tempo ogni fattoria aveva i suoi alberi da frutto, talora unici per secolare quanto inconsapevole selezione: mele e pere, ovviamente; ciliegie e marasche, susine e pesche; un filare d'uva primaticcia da tavola e un fico, i cui frutti, seccati, si consumavano con il pane o la polenta in inverno; senza dire di qualche pianta particolare, per così dire esotica, che rappresentava il vanto e la curiosità dell'orto.
Da questo punto di vista prima citazione è senza dubbio per il melograno (Punica granatum, 'malgaragno') grosso arbusto caratteristico per il fogliame verde intenso e per i fiori vermigli, ma soprattutto per i frutti, costituiti da particolari bacche dette balausti, che giungono a maturazione in autunno.
I melograni (in dialetto 'malgaragni', 'pòmi granà') sono davvero inconfondibili per la buccia coriacea, cangiante dal giallo al rosso intenso, e per il gran numero di semi circondati da una polpa succosa che rappresenta la parte commestibile.
Da questa si ricava un succo di sapore fresco e acidulo, che serve per la preparazione di sciroppi, le cosiddette granatine, ma anche in cucina per insaporire varie preparazioni.
Uno dei piatti caratteristici del l'autunno vicentino è proprio la tacchina al melograno ('paeta al malgaragno'), cotta arrosto e irrorata col fondo di cottura corroborato dal succo zuccherino.
La pianta, che è di origini orientali ed è documentata nei giardini pensili di Babilonia, dalle nostre parti richiede esposizioni riparate ma, cosa singolare, proprio nei climi rigidi tende a dare raccolto più abbondante.
Sui Berici è presenza frequente negli orti di casa: i frutti, hanno sempre qualche estimatore disposto alla paziente opera di sgranatura, senza dire della loro funzione di decoro invernale sulla mensola del camino.
Al pari di 1 melograno il giuggiolo (Ziziphus jujuba, 'dudolaro')
è un alberello o più spesso un arbusto; lo si riconosce senza incertezza per i rami che si sviluppano a zigzag e per le foglie contrapposte che li adornano; i frutti sono delle drupe ovoidali, di colore rossobruno, dalla buccia i lucida.
Anche il giuggiolo è di origine mediorientale e ciò spiega la sua resistenza tanto al caldo e alla siccità quanto agli inverni rigidi, condizioni che si ritrovano anche nell'ambiente berico.
Le giuggiole ('dùdole' 'sùsube" 'zìzole') maturano nel primo autunno e si consumano sia fresche che leggermente avvizzite (ma vengono anche fatte seccare).
Un tempo i contadini le mettevano anche a macerare nella grappa per conferirle un gradito aroma di frutta.
Nel Vicentino la coltivazione del giuggiolo è attualmente circoscritta all'ambito familiare ma è significativo che la specie rivesta un certo interesse economico in zone vicine: nei Coli Euganei, innanzitutto, ma anche nel Basso Garda, dove si produce ancora il brodo di giuggiole, un liquore di ricetta rinascimentale tanto raffinato da ispirare l'espressione 'andare in brodo di giuggiole' per indicare uno stato di grazia davvero fuori dal comune.
Per restare a specie d'ambiente mediterraneo, l'ultima citazione è per il mandorlo (Prunus amygda lus,'mandolaro'), d'origine nord-africana, che sui Colli si trova piantato sulle coste più assolate assieme all'olivo, un po' come avviene in Sicilia, terra che più prontamente associamo alla sua coltivazione.
La presenza di questo albero, per quanto improbabile possa sembrare in ambito vicentino, ha conferma storica nella toponomastica che registra, per esempio, una via Mandolare che risale i Colli in quel di Villaga. Nel passato il raccolto, mai abbondante, era utilizzato nella preparazione di dolci e in particolare di un croccante casareccio, insieme ai più comuni semi di pesca, albicocca e a gherigli di noce. Oggi il mandorlo potrebbe recuperare questa funzione, pensando più a torte e pasticcino che a far concorrenza al mandorlato vero e proprio che ha non lontano, tra Lonigo e Cologna Veneia, il suo distretto d'elezione.
Dani_82 ha scritto:cioè.. veramente sono allibito! io non vedo l'ora che arrivi il tempo delle giuggiole e voi non sapete cosa sono... io senza giuggiole potrei morire! non sto skerzando!!!!!!!!!
Dani_82 ha scritto:cioè.. veramente sono allibito! io non vedo l'ora che arrivi il tempo delle giuggiole e voi non sapete cosa sono... io senza giuggiole potrei morire! non sto skerzando!!!!!!!!!
guazzo21 ha scritto:Dani_82 ha scritto:cioè.. veramente sono allibito! io non vedo l'ora che arrivi il tempo delle giuggiole e voi non sapete cosa sono... io senza giuggiole potrei morire! non sto skerzando!!!!!!!!!
per i miei 5 anni di liceo a settembre mi son beccato delle infiammazioni roba da urlo...vicino alla scuola c'era un albero che giorno per giorno scaricavo completamente...boia che mangiate!
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